Seppur considerato esotico, il topinambur in Italia è naturalizzato e si trova ovunque, tranne che in Sardegna. Tanto più che è una pianta molto vitale, quasi infestante, che predilige i terreni umidi nei pressi dei corsi d’acqua che abbiano un substrato calcareo o siliceo, con pH neutro e alti valori nutrizionali. Riesce a crescere fino a 800 metri ed è un utile alleato dei nostri orti, dal momento che attira gli impollinatori.
Può essere coltivato senza problemi sempre nello stesso terreno: quando la parte aerea si secca (tra ottobre e dicembre), può iniziare la raccolta dei tuberi, lasciando quelli più piccoli a continuare la coltivazione. Un po’ come avviene con le patate, tanto che il tubero bianco-violaceo del topinambur è conosciuto anche come patata topinambur.