La coltivatrice spagnola Emilia Hazelip, negli anni Ottanta, ha elaborato un metodo di coltivazione innovativo: ha dato vita all’agricoltura sinergica, una forma di coltivazione estremamente naturale che utilizza la sola pacciamatura e ripudia qualsiasi tipo di sostanza esterna. Questo metodo si basa sulla fertilità del suolo e sul coltivarlo con la massima densità di piante, mantenendo il giusto equilibrio con la natura. Il confine tra orto e giardino è molto sottile perché agli ortaggi si uniscono con armonia le piante, creando, possiamo dire, un giardino commestibile, un luogo magico che vi sorprenderà.
Ora vi spighiamo i semplici – ma fondamentali – passi per realizzare un orto sinergico.
Vietato lavorare la terra, se non quando si iniziano i lavori per creare l’orto: una volta realizzati i bancali (aiuole rialzate) su cui si coltiverà, il terreno non andrà più rigirato perché muoverlo vuol dire far cessare le attività svolte dagli organismi presenti e diminuirne la fertilità.
Non camminare sul suolo per evitare che si compatti. Così facendo resterà soffice e ideale per le radici delle piante, che non avranno problemi a svilupparsi anche grazie agli esseri viventi che lo abitano. Proprio per questo motivo in un orto sinergico gli ortaggi vengono coltivati su apposite aiuole rialzate, separate dai camminamenti. Inoltre, è bene mettere più semi che rischiare di lasciare spazio libero che verrà occupato abusivamente dalle erbe spontanee.
Mai concimare, ma assecondare semplicemente la natura: evitare quindi qualsiasi tipo di sostanze dall’esterno. In un orto sinergico i residui di piante coltivate (foglie o rami secchi) devono essere lasciati sul terreno di modo che possano degradarsi. È importate anche distribuire uno strato di pacciamatura naturale sul terreno, sia quello coltivato che quello libero per limitare l’erosione in caso di pioggia e trattenere meglio l’acqua limitando l’evaporazione. La copertura con materiale organico è una necessità fondamentale in questo tipo di orto.
Piantare specie differenti è il vero segreto. Servono infatti ortaggi che si aiutano a vicenda grazie alle loro caratteristiche: ogni aiuola dovrà unire almeno tre specie differenti. Il primo ortaggio dovrà appartenere alla famiglia delle leguminose (fagioli, ceci e piselli), capaci di recuperare l’azoto dall’aria e di fissarlo nel terreno rendendolo disponibile a tutti i vegetali. Poi è la volta della liliacea (cipolla, porro) o piante in grado di tenere a distanza i parassiti nocivi alle altre colture. E, per ultimi, si piantano tutti gli ortaggi delle altre famiglie.
Infine, non dimenticate di piantare anche i fiori – per attrarre gli impollinatori e respingere gli insetti dannosi – o le piante aromatiche che favoriscono lo sviluppo di certe coltivazioni e migliorano il sapore del raccolto. Piccolo consiglio: utilizzate un impianto di irrigazione a goccia.
Quindi non ci resta che augurarvi buona semina e buon orto sinergico!