Orto e insetti: un rapporto di amore e odio

L’orto è popolato da tante creature, alcune benevole, altre più pericolose che mandano in malora tutte le colture. Quali sono gli insetti dannosi? Quali invece possono essere dei nostri alleati? Lo abbiamo chiesto al professor Eric Conti, entomologo del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia.

Professore, quali sono gli insetti utili in un orto per lotta ad afidi, parassiti e nematodi?

In realtà gli insetti utili si possono utilizzare per la difesa contro altri insetti e anche contro gli acari come il ragnetto rosso, ma non contro i nematodi. Importanti nemici degli acari – oltre a diversi insetti predatori – sono anche gli acari predatori. Per i nematodi invece si utilizzano diverse strategie, ma comunemente non gli insetti, mentre è interessante notare che alcuni nematodi utili possono essere utilizzati per la difesa, ad esempio contro gli insetti terricoli, cioè che trascorrono nel suolo almeno una parte della loro vita.

Coccinella

Ci faccia qualche esempio…

Quando parliamo di insetti utili per la difesa entomologica ci riferiamo agli entomofagi, che distinguiamo in parassitoidi e predatori. I primi sono piccole vespe, a volte anche piccolissime e alcune mosche. I predatori sono invece insetti appartenenti a diversi raggruppamenti sistematici, come ad esempio le coccinelle, le larve dei sirfidi e delle crisope, le cimici predatrici, ecc., che semplicemente attaccano le loro prede e se ne nutrono. Occorre poi considerare che oltre agli insetti, importanti predatori possono essere anche i ragni e altri animali come numerosi uccelli e i pipistrelli.

Quali piante e fiori sono utili nelle aiuole e nelle bordature dell’orto per attirare gli insetti?

Una biodiversità vegetale nelle aree circostanti l’orto è importante perché fornisce ricovero, alimento e prede alternative agli entomofagi che possono poi spostarsi sulle colture quando arrivano gli insetti dannosi. La presenza di piante fiorite è particolarmente importante perché rappresentano una fonte di nettare non soltanto per le api, ma anche per parassitoidi e predatori. Molti insetti utili, inoltre si alimentano anche di polline. Lasciare delle aree incolte dove si sviluppa una flora spontanea è sicuramente utile a tal fine. Inoltre, si possono anche coltivare miscugli di piante specifiche, quali angelica, coriandolo, finocchio selvatico, rosmarino, lavanda, timo, grano saraceno e tante altre, che soprattutto durante la fioritura sono molto attrattive verso predatori e parassitoidi in genere, ma anche verso api e farfalle.

È inoltre importante comprendere che le stesse piante coltivate sono capaci di emettere odori che servono ad attirare i nemici naturali degli insetti fitofagi che le danneggiano: si tratta di un vero e proprio meccanismo di difesa, che la pianta mette in atto in seguito all’attacco. Ed è un meccanismo di difesa che, con l’avanzare della ricerca scientifica, si sta dimostrando comune praticamente in tutte le piante studiate. Ad esempio, numerose specie di piante attaccate da afidi possono attirare sia i parassitoidi specifici degli afidi, sia i predatori come le coccinelle. Allo stesso modo, piante attaccate da bruchi di farfalle attirano i parassitoidi specifici di questi bruchi.
Ancora più sorprendente è il fatto che non è necessario che la pianta venga danneggiata dall’insetto che si alimenta, ma è già sufficiente che questo vi deponga le uova. Ad esempio, in ricerche condotte da noi e da nostri colleghi su piante di pomodoro, fava, fagiolo, soia, ecc., si è visto che queste piante sono in grado di riconoscere le uova deposte dalle cimici – inclusa la temibile cimice asiatica – e si difendono emettendo odori che richiamano i parassitoidi specifici delle uova stesse, che vengono quindi soppresse. In sintesi, potremmo dire che le piante, incluse quelle che coltiviamo nei nostri orti, sono almeno in parte capaci di difendersi da sole chiedendo aiuto ai nemici dei loro nemici mediante sostanze odorose che li attirano.

 

 

Lotta biologica naturale fai da te è utile? Se sì, quale?

La lotta biologica naturale è, come dice la parola stessa, quella che avviene naturalmente nelle nostre colture. La lotta naturale funziona soprattutto se, come dicevo prima, manteniamo un buon livello di biodiversità e, ovviamente, non facciamo uso di insetticidi dannosi nei confronti degli insetti utili. Cosa difficile quest’ultima, perché purtroppo la grande maggioranza degli insetticidi colpisce anche gli insetti utili. In realtà il fai da te può funzionare, però è necessario avere delle adeguate competenze. Ad esempio, persino diversi insetticidi biologici, quale il piretro naturale, sono in realtà ad ampio spettro e pertanto uccidono non solo gli insetti dannosi ma anche quelli utili. Vanno quindi utilizzati con le dovute cautele. Altri insetticidi invece sono più specifici, ma bisogna conoscerli e sapere come e contro chi utilizzarli. Tra l’altro esistono normative apposite per l’utilizzo sia dei prodotti di sintesi sia di quelli naturali, e queste normative vanno conosciute e rispettate. Inoltre, è possibile acquistare parassitoidi e predatori per difendere le nostre colture, ma anche in questo caso dobbiamo sapere quali insetti dannosi abbiamo e comprendere se vi è convenienza ad acquistare e lanciare i loro nemici naturali. Insomma, se vogliamo avere dei risultati dobbiamo abbinare il fai da te a un attento studio del nostro sistema e delle possibili strategie, ma è molto stimolante e anche qualche fallimento può essere accettato se serve a fare esperienza.

Bug hotel

I famosi bug hotel sono utili o solo perdita di tempo?

Se progettati e costruiti in maniera adeguata, sicuramente sono utili dal punto di vista educativo nei confronti di bambini e adulti. Inoltre, possono essere esteticamente attraenti. Dal punto di vista della conservazione degli insetti utili, la loro validità è ipotizzabile soprattutto nelle zone più urbanizzate, che hanno scarsa presenza di aree naturali e di biodiversità. Possono essere utilizzati soprattutto per fornire ricoveri ad alcune specie di vespe, api solitarie, coccinelle, ragni, e occasionalmente alcuni parassitoidi. Che l’utilizzo di bug hotel permetta poi di ridurre le infestazioni di insetti nei nostri orti, però, deve essere ancora dimostrato, e comunque non può prescindere da una gestione razionale dell’orto nel suo insieme, come già detto.

Quali sono gli insetti più pericolosi e come si combattono?

Ci vorrebbero ore per fare una carrellata anche parziale sulle specie fitofaghe dannose alle colture orticole, ma posso fare alcuni esempi. Anzitutto è importante effettuare una rotazione delle specie coltivate sui diversi appezzamenti di terreno, in modo da ripetere la stessa coltura su un determinato appezzamento non prima di almeno 2-3 anni. Questo per limitare i danni da insetti terricoli e altre avversità presenti nel suolo. Per pomodori, meloni, fagiolini ecc. gli afidi sono spesso i primi ad arrivare sulle piante e vanno controllati con tempestività, perché se trovano le condizioni ottimali possono sviluppare velocemente colonie numerose che danneggiano soprattutto germogli, fiori e giovani foglie. Gli afidi hanno molti nemici naturali, ma non sempre l’efficacia di questi ultimi è adeguata. Volendo potremmo acquistarli e lanciarli, ma è una scelta tecnicamente ed economicamente impegnativa. In alternativa esistono diversi prodotti, anche biologici, con buona efficacia aficida. Inoltre, nel caso di pomodori, peperoni, cavolo, cavolfiori, ecc., spesso i bruchi, cioè le larve di diversi lepidotteri (farfalle e falene) dannosi possono essere un serio problema. Anche in questo caso è importante ispezionare bene i frutti e le piante e in caso di attacco pesante intervenire. Per i bruchi delle specie dannose esistono prodotti biologici di origine batterica che hanno buona efficacia ed elevata specificità.

 

Bruchi

Come si individuano gli insetti dannosi per l’orto?

Dipende ovviamente dalle piante che abbiamo nell’orto. È sempre importante avere una nozione generale sui principali fitofagi che attaccano le nostre colture e su come si controllano, cioè quali strategie di difesa dovremmo sviluppare per ciascun caso specifico. Possiamo trovare queste informazioni in testi specifici, scritti da esperti, acquistabili anche online. Questo ci permette di capire come ispezionare il nostro orto (cosa che dovremmo fare almeno una volta a settimana), quali insetti cercare, in quale stadio, come riconoscerli, e quando è necessario intervenire per limitare il danno. E infine come intervenire. Le strategie sono molteplici e dovrebbero sempre basarsi sulla sostenibilità ecologica. E ovviamente, ripeto, nel rispetto delle normative anche per garantire la salute umana.

Per concludere, qualche piccolo consiglio…

La realtà è che, chi fa orticoltura professionale conosce bene le avversità e le tecniche di difesa, mentre per chi ha un orto domestico è necessario studiare per acquisire le nozioni di base, perché altrimenti si rischia, da un lato, di non raccogliere nulla, e dall’altro lato, di fare interventi inappropriati con ripercussioni negative per gli insetti utili.

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