Rossa, succulenta e dal grande valore simbolico, la melagrana non deve mancare durante le feste natalizie. Da mangiare o per decorare la tavola – spargendo anche dei chicchi al centro – è simbolo di buon auspicio per il nuovo anno, di fortuna e ricchezza. La sua storia, tra mito e leggenda, inizia la notte dei tempi ed è presente in tante culture: greca, romana, ebraica, cristiana e musulmana.
Nell’antica Grecia era un frutto legato a molte divinità e in particolar modo al mito di Persefone che, rapita da Ade, dio degli Inferi, mangiò con l’inganno dei chicchi di melagrana e per questo fu condannata a tornare in eterno nella terra dei morti per un paio di mesi ogni anno; nell’antica Roma, invece, le giovani spose intrecciavano i capelli con i ramoscelli, simbolo di fecondità. Nella religione ebraica invece, i circa seicento semi contenuti dal frutto non solo sono simbolo di produttività e ricchezza, ma anche di onestà e correttezza, dato che sono 613 come le 613 prescrizioni scritte nella Torah; la Bibbia la colloca tra i sette frutti della Terra Promessa; mentre per il Corano cresce nel giardino del Paradiso.
Immancabile anche nei matrimoni – sia in Oriente sia in Occidente – perché, secondo la tradizione, spaccato il frutto, il numero dei chicchi che fuoriesce indica il numero dei figli attesi. Tutto questo la rende il simbolo indiscusso della fortuna e va consumata in particolare la notte di Capodanno per propiziare la buona sorte e la ricchezza.
I suoi benefici
Che si creda o no a tutto questo, di sicuro la melagrana apporta molti benefici nutrizionali: è un frutto nutriente e povero di calorie, ma ricco di antiossidanti, in particolare di flavonoidi, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e prevenire l’invecchiamento precoce. Per questo è spesso utilizzata in preparazioni cosmetiche per ottenere creme da viso e corpo. I chicchi contengono vitamine A, B, C ed E – utili contro i malanni di stagione – e sali minerali come manganese, zinco, rame, fosforo e potassio, quest’ultimo depura l’organismo e stimola la diuresi; è un buon alleato anche dello stomaco e dell’intestino, grazie a una molecola in grado di contrastare colite e morbo di Crohn. Inoltre, i tannini e gli antociani sono utili nella prevenzione di alcuni tipi di tumore, per esempio quello della pelle.
Infine, secondo alcune ricerche, il succo parrebbe avere interessanti proprietà afrodisiache sui soggetti maschili. Oltre a essere, grazie al suo dolce sapore, un ottimo ingrediente in cucina o perché no… usato insieme al Prosecco per un aperitivo fortunato!
La coltivazione
Il melograno viene coltivato non solo per i suoi fiori ornamentali, ma anche ovviamene per i suoi frutti. Predilige un clima temperato-caldo e per questo la sua coltivazione in Italia avviene prevalentemente al Centro-Sud. Vuole terreni sciolti e non con ristagni idrici ed è indicato piantarlo in autunno o all’inizio della primavera, mentre sono da evitare il pieno inverno a causa del freddo e i periodi troppo piovosi in cui il terreno è bagnato e impraticabile. Può essere anche coltivato in vaso, che va adeguato man mano che la pianta cresce. È piuttosto resistente e richiede un’innaffiatura a goccia, anche se tollera abbastanza bene la siccità, purché non troppo lunga. Gli eccessi di acqua invece sono dannosi, perché potrebbero causare spaccature nei frutti e conseguente perdita di qualità, oltre che danni alle radici.