L’analisi etimologica fa derivare il temine salvia dal latino salus, che significa salute. Infatti, anche se la nostra aromatica contiene il tujone – un chetone complesso che, in alte dosi, può risultare tossico – si distingue in erboristeria per le sue proprietà toniche, stimolanti, antiossidanti, antinfiammatorie e migliorative della memoria. La medicina popolare la vuole pertanto usata per curare gengiviti, stomatiti, per migliorare l’alito e per sbiancare i denti (specie la varietà comune, Salvia Officinalis, ma anche la Desoleana, endemica della Sardegna). Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, si usa anche per contrastare la caduta dei capelli.