Con la parola gramigna si identificano numerose specie di piante erbacee che hanno come tratto caratteristico quello di essere infestanti e di avere un’elevata resistenza al calpestamento (soprattutto Cynodon dactylon, la temutissima gramigna rossa). Appartengono perlopiù ai generi agropiro e cinodonte, ma non mancano altre graminacee. Data la grande varietà, i nomi – sia scientifici sia popolari – fioccano, ed è curioso analizzarne l’etimologia. Per esempio, il nome Agropyron la identifica come grano dei campi (dal greco agros=campo, pyros=grano), perché la pianta è effettivamente simile al grano ma non viene coltivata come un cereale. In particolare, l’Agropyrum repens è detta anche gramigna dei medici, caprinella, dente canino. In inglese e in polacco è conosciuta come erba del cane perché i cani, appunto, sono soliti mangiarla per purgarsi. Per essere un’erba che tutti gli agricoltori odiano, è curioso come l’Aegilops geniculata, o gramigna stellata, sia detta anche cerere, con un chiaro riferimento alla dea dell’agricoltura e delle messi solitamente rappresentata con il capo cinto da una corona di… spighe.